domenica 12 maggio 2013

Bambini sfruttati: aumentano le vittime in Italia



Pianeta Mamma:Sono milioni nel mondo i minori vittime di tratta e sfruttamento e secondo gli operatori del settore il numero è in aumento anche in Italia, a seguito del costante e inarrestabile flusso di minori migranti non accompagnati che costituiscono un gruppo particolarmente a rischio di sfruttamento.

Sono milioni nel mondo i minori vittime di tratta e sfruttamento  e secondo gli operatori del settore il numero è in aumento anche in Italia, a seguito del costante e inarrestabile flusso di minori migranti non accompagnati che costituiscono un gruppo particolarmente a rischio di sfruttamento.

Il numero di minori vittime di tratta nel mondo è pari secondo le stime a 1,2 milioni, ma se si considerano quelli che subiscono comunque uno sfruttamento sessuale o lavorativo il numero raggiunge nel 2011 una grandezza di quasi 5 volte superiore (5,5 milioni) e rappresenta il 26% del totale delle vittime (20,9 milioni). Il dossier «I piccoli schiavi invisibili 2012» è stato diffuso dall'organizzazione non governativa, in occasione della Giornata dell'Onu in ricordo del commercio degli schiavi e della sua abolizione che ricorre il 23 agosto.
In Italia, sottolinea Save the Children, si riscontra una mancanza cronica di dati aggiornati sul fenomeno, e c'è una schiavitù, spesso invisibile alle statistiche: vittime di tratta o riduzione in schiavitù provenienti principalmente dall'Europa orientale e balcanica, in misura minore quelli di origine straniera nati in Italia e quelli provenienti da Africa e Asia.
A partire dall’esperienza diretta di Save the Children , desta particolare preoccupazione l’elevata esposizione al rischio di tratta e sfruttamento delle migliaia di minori non accompagnati sbarcati sulle coste italiane. E’ questo il caso delle giovani nigerianegiunte fra il 2011 e l’agosto 2012 via mare, alcune delle quali si sono ritrovate vittime di uno sfruttamento sessuale su strada che nel nostro Paese non solo si dimostra come un fenomeno cronico, ma si segnala in crescita. I gravi rischi di sfruttamento riguardano anche i circa 1300 afgani che per loro volontà sono solo “in transito” nel nostro Paese e quindi “invisibili”, o i circa 900 minori egiziani giunti in Italia tra il 2011 e il 2012 con un oneroso debito di viaggio da saldare in fretta e il desiderio di aiutare le famiglie di origine, tutti entrati in contatto con Save the Children al momento dello sbarco o successivamente.