domenica 19 maggio 2013

Fecondazione assistita:donatore ha 150 figli, tutti fratelli germani


Quanti figli possono essere generati grazie ad un unico donatore di liquido spermale?
Anche fino a 150, almeno stando a quanto scoperto su internet da una donna negli Stati Uniti, ricorsa allafecondazione eterologa.
E sono sempre di piu’ i genitori che scoprono non troppo piacevolemente che i loro figli hanno dai 20 ai 50 fratelli sparsi per il Paese. Così molti medici, genitori e donatori, racconta il New York Times in un reportage esclusivo, chiedono delle regole che impongano limiti al numero di figli possono essere generati da un padre.
Regole che non esistono negli Stati Uniti ma di cui a questo punto si sente la necessità.

Il Wi-fi rende sterili

Incredibile scoperta dei ricercatori di un equipemedica argentina e statunitense: pare chenavigare in internet senza fili danneggi gravemente gli spermatozoi, rendendo sterilel’uomo. Lo studio, pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility, è stato condotto su alcuni volontari che hanno prestato il loro sperma per la ricerca.

Il liquido seminale, posto sotto un portatile connesso tramite wi-fi per la durata di quattro ore, ha perso parte della sua prolificità: gli spermatozoi si presentavano con mobilità assairidotta, alcuni di loro anche senza vita o con alterazioni genetiche rilevanti. Il processo degenerativo potrebbe essere causato dalle onde elettromagnetiche prodotte nell’ambito della comunicabilità senza fili.
Conrado Avendano, responsabile della ricerca, ha dichiarato: “I nostri dati suggeriscono che l’uso del portatile con connessione internet senza fili posizionato vicino agli organi riproduttivi maschili può diminuire la qualità dello sperma nell’uomo“. Occorre, dunque, prestare moltaattenzione all’uso che si fa della propria rete wireless, ridicendone sensibilmente, laddove possibile, la durata. La scoperta, non ancora ufficializzata, dovrà superare molti altri test specifici prima che diventi fatto certo.

L’orfanella di gufo adottata da un cane

Una piccola orfana di gufo reale, che si chiama Bramble, è stata accolta al Centro di soccorso per rapaci di Liskeard, in Cornovaglia, dove ha trovato una nuova mamma in Sophie, una cagnolina della struttura che l’ha adottata e che si prende cura di lei quotidianamente.

Bramble e Sophie, la responsabile del centro dice che la loro sarà un'amicizia che durerà tutta la vita
La strana coppia è diventata addirittura inseparabile e Sophie pulisce tutti i giorni Bramble leccandola. C’è da dire che la piccola “gufetta” non disdegna le attenzioni che la cagnolona ha per lei, al punto tale che tutti i giorni va alla sua ricerca e le svolazza intorno,come se le chiedesse di prendersi cura di lei facendole la sua pulizia quotidiana.
Brambele Sophie giocano insieme nel grande parco a loro disposizione
Sharon Bindon, la direttrice del centro di Liskeard, ha raccontato: “Quando Bramble è arrivata non aveva piume e abbiamo dovuto tenerla all’interno del centroSophie ha cominciato a prendersi cura di lei fin dal primo giorno, pulendola mentre stavano sedute sul divanoLa pulizia di Bramble è diventata oramai una consuetudine. La piccolina, viene messa fuori dalla voliera in modo che Sophie possa leccarla per pulirla, a quanto pare ha il becco e le piume più pulite di tutti gli uccelli della contea!”

Papa Francesco: Dovremmo vendere le chiese per sfamare i poveri

Oramai è assodato, Papa Francesco si sta facendo apprezzare dal mondo intero efacendo riavvicinare alla Chiesa anche quelli che da tempo se ne erano allontanati. Troppi scandali, troppo sfarzo da chi diceva al popolo di pensare ai poveri ma non si risparmiava di esibire il lusso, troppi “incidenti di percorso” occultati e non puniti, preti pedofili che venivano semplicemente allontanati dalla chiesa in cui operavano e trasferiti in un’altra dove avevano di nuovo libertà di azione. Pare, e sottolineo pare, che Papa Francesco voglia fare una vera e propria rivoluzione. Qualcosa si è già vista, a me aveva colpito molto che il fatto che avesse allontanato il cardinale Law che aveva coperto casi di pedofilia: “Non voglio più vedere il cardinale dei pedofili“, queste le sue parole in occasione della sua visita a Santa Maria Maggiore, due giorni dopo essere stato eletto.

Papa Francesco sta costantemente affrontando il problema della ricchezza nella Chiesa. Il 15 maggio scorso, nel corso dell’omelia il Papa ha chiesto di pregare per i preti e i vescovi affinché non cedano alla tentazione dei soldi e della vanità ma siano al servizio del popolo di Dio. “Noi, abbiamo bisogno delle preghiere di tutti perché anche il vescovo e il prete possono essere tentati, perché anche noi siamo uomini e peccatori. Quando un vescovo, un prete va sulla strada della vanità, entra nello spirito del carrierismo fa tanto male alla Chiesa. E fa il ridicolo, alla fine: si vanta, gli piace farsi vedere, tutto potente. E il popolo non ama quello!
Nei giorni scorsi il Papa ha incontrato i vertici della Caritas Internationalis, l’organismo del Vaticano che raccoglie e coordina le organizzazioni caritative della Chiesa cattolica in tutto il mondo. A loro ha detto che è importante che la Chiesa faccia sentire la sua carezza al popolo dei disagiati aggiungendo che “in caso di guerra o durante una crisi bisogna occuparsi dei feriti, aiutare gli ammalati… ma c’è anche bisogno di sostenerli, di occuparsi del loro sviluppo. Dovremmo persino vendere le chiese per dare da mangiare ai più poveri“. Il Papa ha poi concluso: “Ti preoccupi di adornare la Chiesa e non il corpo di Cristo che ha fame“.
Fonte VaticanInsider

Joey, il neonato che sorride 5 giorni dopo un intervento a cuore aperto


Questo tipo di video fanno in fretta a fare il giro del web per la straordinarietà del protagonista. Un bimbo di tre mesi che ha subito un intervento a cuore aperto e dopo soli 5 giorni sorrideva spensierato.
Il neonato coraggioso si chiama Joey , quando la madre, Sarah Prowling, scattò una foto del suo neonato subito dopo l’intervento chirurgico, il fratello Matt Tassone l’ha inviata a Reddit con la didascalia “Il bambino che ha subito l’operazione è incredibilmente bello”.Sin da subito gli utenti hanno lasciato decine di commenti, chiamano Joey “il bambino Bruce Willis“.
E ‘il bambino più interessante del mondo“, ha scritto un altro commentatore. E Joey lo è davvero, il suo intervento è avvenuto il 30 ottobre presso il Children Hospital di Boston. Joey Powling, è nato con un raro difetto cardiaco e ha dovuto sostenere una operazione delicatissima. La mamma lo stava filmando per avere un ricordo di quello che, pur nella tragicità dei fatti, era un bellissimo momento. Dopo pochi giorni riaveva suo figlio tra le braccia. Una ripresa incredibile se si pensa che il bimbo solo 5 giorni prima era su un tavolo operatorio e stava subendo un intervento a cuore aperto.
Mentre lo stava riprendendo Joey ha cominciato a sorridere, quel sorriso che ha incantato oltre un milione di internauti che hanno guardato questo video. Eccovi “Ridiculously Good-Looking surgery baby“, Joey con un altro dei suoi soprannomi.


Viene curata per la scabbia ma poi scoprono che è allergica al bimbo che ha in grembo

Durante la gravidanza viene curata erroneamente per una grave forma di scabbia. Solo dopo che nasce il suo bambino scoprono che la causa era proprio lui, era allergica al bimbo che portava in grembo.

Una giovane madre che ha sviluppato un numero infinito di vesciche su tutto il corpo è rimasta scioccata di scoprire che aveva una rara allergia: era allergica al figlio che stava nel suo grembo. Zuleika Closs di 26 anni, di Falmouth, Cornovaglia, aveva bruciore e prurito su tutto il corpo quando era alla ventesima settimana di gravidanza. «Avevo come l’impressione che qualcosa strisciasse sulla mia pelle, ma poi è diventato insopportabile. In un primo momento le bolle sembravano orticaria ma presto si diffusero velocemente su tutto il corpo diventando di colore rosso scuro. La zona peggiore erano i miei piedi. Mi grattavo così forte che pezzi di pelle cadevano. Si stavano staccando come una buccia dall’arancia».
Dopo una cura di antibiotici e lavaggi con la lozione di calamina che i medici le avevano prescritto, diagnosticandole erroneamente un grave caso di scabbia, il suo prurito non accennava a diminuire. Le avevano anche detto di bollire e lavare tutti i vestiti e di mettere le scarpe in freezer, ma senza alcun risultato. «Sentivo così tanto prurito, mi grattavo anche nel sonno. Ero esausta e non sapevo come e cosa fare. Mi ricordo quando ero in piedi in sala d’attesa mentre aspettavo i medici e versavo fiumi di lacrime pregando che qualcuno mi potesse aiutare. Mi sentivo come se stessi sbattendo la testa contro un muro di mattoni, nessuna cura funzionava».
Il suo partner Nathan Darbyshire, di 23 anni che fa l’assistente alla poltrona, ha perso dei giorni di lavoro perché non voleva contagiare la scabbia ai colleghi e pazienti. Alla trentottesima settimana, la signora Closs entra in travaglio, ma racconta che aveva paura di prendere in braccio il suo bambino perché pensava che potesse infettare anche lui. Dopo che Emmanuel è nato, le vesciche sparirono, ma poi giorni dopo si ripresentarono.
Questa volta, andò da un altro medico che le disse di ritenere che avesse un disturbo auto-immune e che la causa era la gravidanza somministrandole una forte dose di antistaminici. «Non riuscivo a credere a quello che mi stava dicendo. Ero allergica alla mia gravidanza. Mi suonava troppo strano. E’ stato un sollievo perché a volte ho sentito che i medici pensavano che dovevo fare qualcosa per la mia pelle». Quattro mesi dopo, le vesciche stavano ormai svanendo, ma lei avrà le cicatrici per tutta la vita.
La signora Closs era affetta da Pemfigoide gestazionale (PG), che è stata causata dal tessuto della placenta che, entrando nel flusso sanguigno della madre, ha reagito con il suo sistema immunitario. Il PG è probabile che si presenti in forme ancora più gravi nelle gravidanze future di Zuleika che ha detto: «Io e Nathan ci sposiamo a maggio, ma dovrò trovare un vestito che copra le mie cicatrici. Il pensiero di avere un altro bambino in futuro mi terrorizza. A volte ho dei flash back della gravidanza, ma solo guardando Emmanuel, malgrado tutto il dolore che ho sofferto, penso che ne è valsa la pena».
Fonte DailyMail

Gemelli siamesi separati ma inseparabili dopo tre anni

I due gemellini sono sopravvissuti quando i medici avevano dato loro pochissime possibilità di sopravvivenza. Oggi sono inseparabili e, a detta della mamma, due adorabili monelli.

La prima volta che li vide si tenevano per mano nel suo grembo. L’ecografia mostrava due feti che affrontavano difficoltà apparentemente impossibili, erano due gemelli siamesi a cui non avevano dato praticamente alcuna speranza di sopravvivenza. I medici avevano detto ad Angie Benhaffaf, la mamma, che, anche se uno sarebbe sopravvissuto, l’altro avrebbe potuto morire subito dopo. Lei ha sempre lottato per superare il pensiero che c’era la possibilità di dover seppellire i suoi bambini.
Dopo la nascita, tre anni fa, furono sottoposti ad un’operazione straordinaria per separarli, i suoi ‘piccoli combattenti “come lei li chiama, sono diventati, nel bene, inseparabili. A distanza di tre anni, il legame tra Hassan e Hussein è così forte che ancora si tengono per mano quando dormono, proprio come la mamma li aveva visti nella prima ecografia. Anche quando si siedono insieme, di solito adottano le stesse posizioni a sinistra e a destra che una volta li univa dal petto al bacino.
Oggi, però, si tratta di due individui distinti. E, come la loro madre racconta, sono due manciate di “piccoli problemi”. I gemelli sono costantemente insieme, sfrecciano sulle loro macchinine, si arrampicano su per le scale e giocano sul pavimento con le loro sorelle maggiori. Nel frattempo entrambi stanno facendo passi da gigante nella loro battaglia per camminare con l’aiuto di nuova protesi alle gambe. «C’è ovviamente un po’ di competitività tra di loro e sono abbastanza diffidenti verso la protesi, – racconta mamma Angie di 38 anni.  - E’ bello comunque vederli anche con le loro paure».  I due gemellini alla nascita avevano in comune oltre ad una gamba, il fegato e la membrana pericardica che circonda i loro cuori. Nonostante i rischi, i chirurghi sono stati in grado di separarli senza conseguenze mortali.
L’intervento è stato eseguito quando avevano sei mesi dal team medico di Londra dell’University College Hospital, dove sono nati, e nel vicino Great Ormond Street Hospital, ed è durato 14 ore. Grazie all’operazione, i gemelli hanno da poco festeggiato il loro terzo compleanno, con due torte, non una. Due settimane prima della loro nascita, mamma Angiè aveva comprato due piccoli orsi di peluche a cui aveva fatto scrivere i due nomi dei figli che dovevano nascere: Hassan e Hussein.
«I medici ci avevano avvertito che era altamente improbabile che sarebbero sopravvissuti alla nascita. Nel mio cuore, ho capito che c’era una possibilità che li avremo dovuti seppellire proprio a Natale. Ho pensato che se fossero morti, avrei messo i peluche sull’albero ogni anno. In questo modo, li avremo avuti con noi lo stesso. E’ davvero doloroso, ma ogni anno, questo è quello che faccio, solo per ricordare quante volte abbiamo quasi perso entrambi. Ora li guardo e vedo come sono felici, e mi sento tanto grata solo per averli. Li vediamo come i nostri piccoli miracoli e, quando siamo tutti insieme in questa casa, è solo questo che conta davvero».
I due gemellini tra le sorelline
Le sorelle dei ragazzi Malika di otto anni e Iman di cinque, adorano i loro fratellini e sembra non si accorgano neanche della loro disabilità. «Hanno ancora un sacco di ostacoli davanti a loro. Ma hanno portato la magia nella nostra casa, e qualcosa di speciale nella nostra vita», conclude mamma Angie.
Fonte e foto Daily Mail